Siamo orgogliosi di sostenere il progetto di umanizzazione pittorica del Centro Salute Donna, polo di riferimento provinciale per lo screening di prevenzione del tumore al seno. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di utilizzare colori e immagini per creare un ambiente più accogliente per le donne che si sottopongono ai controlli periodici.
Il nostro contributo finanzierà il restyling della sala relax.
“La responsabilità sociale dell’azienda è una delle convinzioni più radicate della nostra presidente, Danièle Kapel MARCOVICI, che non ha esitato un solo istante quando le ho illustrato il progetto di umanizzazione pittorica del Centro Salute Donna e la nostra intenzione di sostenerlo. Attraverso questo progetto, che sposa perfettamente l’impegno del gruppo Raja a favore del territorio e in particolare delle donne, ci piace pensare di rendere meno oscuri i momenti di solitudine delle donne che affrontano il cancro, attraverso i benefici dell’arte e dei colori. L’impegno, la passione e la profonda umanità delle dottoresse del Centro Salute Donna hanno reso ancor più semplice la nostra scelta. È un gesto delle donne per le donne.”, afferma Lorenza Zanardi, Direttore Generale di Rajapack Italia.
Il progetto di umanizzazione pittorica del Centro Salute Donna di Piacenza è curato da Sally Galotti, celebre designer e cartoonist. Insieme al personale sanitario e all’associazione Armonia, la disegnatrice vuole creare un ambiente più accogliente per tutte coloro che devono affrontare un momento delicato come quello del check-up senologico. È stato scelto il tema dei fiori, come simbolo che parla alla donna: ciascun ambulatorio sarà caratterizzato da un decoro floreale differente.
“Uno degli aspetti maggiormente innovativi del progetto di restyling del Centro Salute Donna – evidenzia Rosella Schianchi, responsabile di Radiologia senologica al Centro Salute Donna di Piacenza – è la realizzazione di una sala dedicata alle donne che si sono sottoposte a biopsia”. Quando mammografia o ecografia mostrano una possibile lesione, nella struttura di piazzale Torino, la paziente può essere sottoposta ad un piccolo prelievo di un frammento di tessuto per individuare l’eventuale esistenza e natura di un tumore.
“La procedura non è particolarmente invasiva, ma è chiaro – fa notare la dottoressa Schianchi – che nelle donne si crea uno stato di stress. In questo frangente, aspettano una risposta che potrebbe stravolgere loro la vita”.
Di qui l’intuizione delle professioniste del Centro Salute Donna: come potremmo rendere questa attesa un po’ meno difficile?
“La sala relax rappresenta uno spazio in cui le pazienti possono, anche solo per un attimo, distogliere i loro pensieri dalla preoccupazione che le affligge in quel momento”, continua la dottoressa Schianchi.
La sala relax che abbiamo finanziato sarà decorata e allestita perché possa essere il più confortevole possibile. In questa stanza il fiore rappresentato sarà il papavero, scelta effettuata proprio dalle collaboratrici di Rajapack. Questo piccolo gesto è simbolo di un’ideale catena di solidarietà al femminile, per far sentire meno sole le donne che devono affrontare la malattia.
Un bollitore per le tisane e qualche caramella, una poltrona comoda e un diario sul quale poter lasciare i propri pensieri potranno essere d’aiuto alla paziente nei primi momenti di confronto con la malattia, anche se ancora non accertata.
“Non si può certo guarire di sole qualità ambientali – conclude la dottoressa Schianchi – ma il colore e altre minime attenzioni rappresentano un piccolo investimento di grande aiuto alla terapia e all’integrazione in un contesto caratterizzato dalla sofferenza”.
Questa iniziativa fa parte del percorso iniziato lo scorso giugno dall’Ausl di Piacenza in collaborazione con l’associazione Armonia Onlus.
“Armonia Onlus – conclude Romina Cattivelli, presidente della Onlus – crede in questo progetto. Vogliamo offrire alle pazienti, fin dal primo accesso agli ambulatori, la sensazione di entrare in un ambiente accogliente e rassicurante, capace di stimolare un impatto emotivo positivo e uno stato di rilassamento in un momento così denso di emozioni come quello della sala interventistica, in cui si svolgono gli accertamenti invasivi cui potrebbe seguire una diagnosi di malattia. Attraverso la nostra esperienza diretta, sappiamo bene quanto può essere importante il contesto: queste stanze proteggeranno e incoraggeranno. Stiamo lavorando tutti insieme per creare ambienti che raccontino la competenza dei medici, che siano un invito alla vita e, quindi, a fare prevenzione e accolgano tutte le donne”.