Quando e come firmare con riserva
Hai un’azienda che produce e spedisce oggetti fragili o di valore e hai paura che il pacco possa arrivare danneggiato? Puoi suggerire ai tuoi clienti di accettare il pacco con riserva: grazie a questo accorgimento, le normative vigenti consentono la rivalsa sul corriere in caso di danni al prodotto.
In questo articolo affronteremo un tema che riguarda un diritto che viene spesso trascurato. Quando si ha a che fare con spedizioni, pacchi e corrieri è importante sapere che si può “accettare/firmare con riserva di controllo”.
Raccomandare ai propri clienti di firmare con riserva è una tutela non solo per loro, ma anche per l’azienda o l’e-commerce. Se hai un’attività, infatti, è nel tuo interesse che i prodotti arrivino integri e in perfette condizioni, proprio come quando li hai spediti. Quando la merce arriva danneggiata o inutilizzabile, infatti, a farne le spese è anche la reputazione del brand: qualora qualcosa dovesse andare storto è quindi corretto che sia chi ha provocato il danno a risponderne.
Una distinzione fondamentale è quella tra riserva generica (che non ha valore legale) e specifica. In questo secondo caso che è quello che stiamo approfondendo, è necessario indicare il problema riscontrato per il quale il pacco si accetta con riserva. Si scrive accanto alla firma o nell’apposito spazio sul bollettino di consegna cartaceo (o PAD elettronico) la motivazione come ad esempio “con riserva per imballo schiacciato” o “con riserva per imballo aperto”.
Perché è importante firmare con riserva?
Accettare con riserva significa che l’utente finale, che ha fatto un acquisto, al momento della ricezione del pacco si riserva il diritto di controllarlo in un secondo momento e che, in caso di danni causati dal trasporto, il corriere se ne dovrà far carico. Si tratta di una tutela molto importante perché quando un corriere ti consegna la merce non ha, nella quasi totalità dei casi, il tempo di permetterti di aprire la scatola o la busta che contiene il prodotto per vedere in che stato si trova. Secondo la legge (art. 1693 CC) infatti, il trasportatore, è responsabile per i danni arrecati alle cose che ha trasportato, dal momento in cui le riceve fino al momento della consegna. Questo è valido a meno che non provi che i danni o anche lo smarrimento sono stati causati da:
- caso fortuito;
- dalla natura o dai vizi della cosa;
- dal loro imballaggio;
- da responsabilità del mittente o del destinatario.
Le difficoltà nascono perché il corriere consegna il prodotto in una scatola o busta chiusa e non si riesce a colpo d’occhio a vedere all’interno.
Dato che spesso, al momento della consegna, è difficile stimare l’integrità di un bene che riceviamo a scatola chiusa (a meno che questa non sia rotta, aperta o evidentemente danneggiata) o magari che per sua natura non ci consente di fare i dovuti controlli, è essenziale sapere che si può ricorrere alla “clausola di riserva.”
È raro che il destinatario possa verificare immediatamente l’integrità di un prodotto e questo vale soprattutto nei casi in cui ci sono oggetti che devono essere montati o assemblati. In questo caso alcune parti, anche piccole, possono essere state smarrite o danneggiate durante il trasporto e potrebbe non risultare immediatamente evidente.
Oltretutto, la norma che disciplina il contratto di trasporto di cose (art. 1698 CC) stabilisce che il ricevimento senza riserve delle cose trasportate impedisce al destinatario di denunciare al vettore i danni delle cose trasportate, tranne nel caso di dolo o colpa grave del vettore.
Ricordati anche che, nel caso di danni non evidenti al momento della consegna, il destinatario deve denunciare al corriere il danno entro otto giorni dalla ricezione della merce, altrimenti perde automaticamente il diritto ad ottenere il risarcimento.
Cosa si può fare in alternativa? Rifiutare il pacco.
Questo non equivale a esercitare il cosiddetto diritto di recesso (diritto che consente, entro 14 giorni dalla consegna, di manifestare il proprio ripensamento sull’acquisto, senza doverne motivare le ragioni). Infatti, ai fini del diritto di recesso bisognerà rispettare le formalità previste dalla legge e dal contratto. Dunque, il solo rifiuto di ricevere la merce dalle mani del vettore non equivale a manifestare il diritto di ripensamento: con la conseguenza che il consumatore potrebbe essere obbligato al pagamento del prezzo.
Un altro caso che può destare sospetti è se la scatola arriva chiusa con un nastro adesivo del corriere. Il pacco potrebbe essere stato manomesso o aver subito dei danni durante il trasporto: questo è uno dei casi in cui vale la pena riservarsi il diritto di controllare.
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Ideale per assicurare gli invii tramite corriere lascia un messaggio di effrazione sul supporto al momento dello scollamento.
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Il corriere può rifiutarsi di consegnare un pacco con riserva di controllo?
Un altro aspetto importante è l’atteggiamento da tenere nei confronti del corriere che effettua la consegna.
Alcuni vettori, infatti, potrebbero mostrarsi in disaccordo con la richiesta del ricevente di voler apporre la firma con riserva (e questo magari perché sono consapevoli che la merce non è stata trasportata con le dovute accortezze o che qualcosa durante il viaggio è andato storto). Oltre ad essere questo stesso atteggiamento una conferma che i sospetti sull’integrità del pacco sono fondati, è bene insistere.
Accettare con riserva è un diritto e nessuno potrà mai essere costretto a firmare una bolla senza postille, se c’è modo di credere che il pacco non sia in perfette condizioni. Accettando senza riserva, infatti, si perde ogni diritto di rivalsa ai danni del trasportatore e lo stesso potrebbe fare chi ha spedito il pacco: l’e-commerce non sarà in dovere di rimborsare il cliente per un pacco accettato come idoneo. Qualora il corriere facesse storie e non consentisse di apporre la dicitura, meglio rifiutare il pacco e poi contattare l’assistenza clienti del venditore per raccontare l’accaduto e concordare il da farsi.